
On Sunday, October 26, 2025, Paramount Pictures Studios in Los Angeles turned into an open-air stage for Vogue World: Hollywood, a living spectacle that united runway, art, and performance in a single act of shared creativity. At the center was Anna Wintour, the visionary behind it all. “Vogue World is a party, a runway show, and a cultural happening all rolled into one,” she said and in Hollywood, those words came alive.
After New York, London, and Paris, the celebration arrived in the movie capital as an inclusive, intergenerational dialogue between fashion and culture. Guests included Miley Cyrus, BTS V, Dakota Johnson, Tracee Ellis Ross, Machine Gun Kelly, Doja Cat, Angela Bassett, and Jennifer Connelly, gathered in an atmosphere of spontaneity and connection.
“It felt like coming home,” said Demi Lovato.
“A celebration of the arts, film, and fashion,” added Jay Shetty.
Inside the legendary Stage 18, more than 400 guests experienced 45 minutes of visual theater, divided into seven themed acts, from Hollywood Glamour (Catherine Martin & Miuccia Prada) to New World (Jacqueline West & Alaïa). Each act honored a facet of creativity: rebellion, grace, love, futurism, and rebirth. Baz Luhrmann directed Nicole Kidman in a cinematic opening, followed by Julia Garner, Anok Yai, Hunter Schafer,and Doja Cat, whose metallic finale brought the night to a visionary close.
With choreography by Stephen Galloway and $4.5 million raised for the Entertainment Community Fund, Vogue World: Hollywood became more than a show, it was a collective work of art, a global embrace across generations.
Because when Vogue World arrives, it doesn’t just bring glamour it brings life.
Non è stato un film, ma un’opera teatrale in piena regola. Domenica 26 ottobre 2025, i Paramount Pictures Studios di Los Angeles si sono trasformati in un palcoscenico a cielo aperto per Vogue World: Hollywood, uno spettacolo che ha unito passerella, arte, performance e celebrazione collettiva in un unico atto di creatività condivisa, dove la moda è diventata linguaggio e il cinema pura emozione. Al centro di tutto, Anna Wintour, regina e mente visionaria dell’evento. È lei ad averne definito l’essenza: “Vogue World is a party, a runway show and a cultural happening all rolled into one.” A Hollywood, quelle parole hanno trovato la loro piena realizzazione. Dopo New York, Londra e Parigi, Vogue World è approdato nella capitale del cinema come una celebrazione internazionale, senza età, inclusiva, capace di fondere moda e cultura in un dialogo corale. Tra gli ospiti, nomi che rappresentano la contemporaneità globale: Miley Cyrus, BTS V, Dakota Johnson, Tracee Ellis Ross, Machine Gun Kelly, Doja Cat, Angela Bassett, Jennifer Connelly. Niente barriere o formalità, ma un incontro spontaneo tra artisti e pubblico, in un’atmosfera di libertà e condivisione. “È stato come tornare a casa,” ha detto Demi Lovato, mentre Jay Shetty lo ha descritto come “una celebrazione delle arti, del film e della moda”. Sul celebre Stage 18, oltre quattrocento ospiti hanno assistito a quarantacinque minuti di teatro visivo articolato in sette atti, ognuno con un tema distintivo: Hollywood Glamour (Catherine Martin e Miuccia Prada) omaggio all’età d’oro del cinema; The Renegades (Colleen Atwood e McQueen) celebrazione della ribellione e dell’audacia; Historical Heroines(Milena Canonero e Louis Vuitton) tra ironia e grazia; Summer of Love (Arianne Phillips e Marc Jacobs) esplosione di libertà e colore; Avant-Garde (Sandy Powell e Valentino) sogno e teatralità; Afrofuturism (Ruth E. Carter e Balmain) potenza e orgoglio; New World (Jacqueline West e Alaïa) visione e rinascita. Baz Luhrmann ha diretto Nicole Kidman in un’apertura memorabile, seguita da Julia Garner, Anok Yai, Hunter Schafer e Doja Cat, protagonista di un epilogo metallico e visionario. Con la direzione coreografica di Stephen Galloway e 4,5 milioni di dollari raccolti per l’Entertainment Community Fund, Vogue World: Hollywood si è affermato come un’opera corale, un abbraccio tra generazioni e culture. Al centro, Anna Wintour, custode e regista di una visione in cui la moda si fa arte e la bellezza diventa esperienza collettiva.
Perché quando Vogue World arriva in città, non porta solo glamour, porta vita.